30 Novembre mostra d’arte: Galope Désir di Pierre Queloz
Sabato 30 Novembre alle ore 17.00 nella galleria spazioD di Via Corti 8 Pescarenico ci sarà il vernissage della mostra “Galope Désir”, in questa occasione verranno esposte 20 opere inedite dell’artista svizzero Pierre Queloz. Le opere resteranno esposte fino al 15 Dicembre.
Fine e colto intellettuale, Queloz ha al suo attivo altre tre esposizioni realizzate nella nostra città che lo hanno visto condividere gli spazi storici della Torre Viscontea con l’amico di una vita Achille Zoccola, (compianto pittore era anno 2010). La mostra ebbe un ottimo successo e accese i riflettori su un filone pittorico che venne definito “ Surrealismo onirico”.
Pierre Queloz è un artista completo: pittore, scrittore, musicista, e poeta. In questa mostra dal titolo emblematico “Galope Désir” fa galoppare i suoi e i nostri desideri nello spazio del nostro inconscio, a questo riguardo la Dottoressa psichiatra Junghiana, Susanna Brambilla, dopo aver esaminato le opere di P.Q. ci fornisce alcune chiavi di lettura per meglio comprendere il mondo onirico complesso e suggestivo dell’artista. In una brochure progettata per l’occasione il visitatore potrà leggere e seguire le indicazioni ammirando e gustando meglio la pittura di Queloz.
“…Il linguaggio delle immagini è il linguaggio naturale dell’inconscio, di quel fondo originario che alberga in ognuno di noi e continuamente crea immagini ,simboli, in un vortice dove tutto nasce e tutto ritorna per poi ripresentarsi in altra veste. Sono le immagini interne a dare forma alla realtà e non viceversa…”.
“Le opere di Pierre Queloz sono cariche di simboli che si scompongono e ricompongono continuamente, rincorrendosi, alludendo celandosi e svelandosi contemporaneamente….”
Nei quadri di Pierre Queloz la donna domina lo spazio, lo occupa ma nello stesso tempo si scompone in tante sfaccettature e si trasforma in modi suggestivi assumendo anche sembianze antropomorfe e divenendo altro. Il “ femminino” si compenetra nell’animale e si arricchisce di significati simbolici e letterari.
La pittura di Pierre non è una pittura che si consuma, “mordi e fuggi”, ma va meditata, macinata e si deve ritornare a guardare le sue opere, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo ora un volto ora una suggestione sensuale ora ancora una forma inquietante che scombussola i nostri equilibri mentali. La scala cromatica, come tutto l’impianto, è molto vario: i colori vanno dalle tinte fredde brillanti e leggere alle cromie calde e avvolgenti che ti abbracciano conducendoti per mano nel mondo dei sogni e dei desideri.
La tecnica è sofisticata , Pierre utilizza velature che si rifanno a quelle dei pittori Rinascimentali e che poggiano su una struttura scenica predeterminata in modo scientifico basandosi su teorie e proporzioni matematiche. Lo sguardo con cui l’artista ritrae il suo mondo immaginifico è sempre ironico, i rimandi anche più letterari e reconditi sono offerti sempre con leggerezza e mai con prevaricazione, quasi il pittore volesse sottolineare l’estrema libertà che il visitatore deve mantenere nell’osservare le sue opere. Libertà nei desideri, libertà nello sguardo, libertà nei pensieri con cui questa arte pittorica ci ripropone il mondo onirico personale di questo artista a tutto campo.
Pierre è anche uno scrittore di gialli-polizieschi in particolare, ne ha pubblicati due: Polaroid (ed. Castagnié-Vevey) e Voilà-Voilà (ed. Hélice-Hélas-Vevey). I romanzi di Pierre sono scritti in versi alessandrini, egli non ama scrivere in prosa, predilige il verso con i suoi ingredienti fondamentali: la struttura e la musicalità in particolare. La sua passione per il classicismo nell’arte, specialmente nell’ambito dell’architettura, e l’amore per le forme surrealiste lo porta a scegliere in campo letterario questo tipo di costruzione. Queloz considera la scrittura come “magma” , una forza incandescente che nasce dalla fantasia irruente dell’autore che deve essere messa su carta velocemente, di getto, affinché non perda la sua spinta d’energia originaria, solo in seguito è necessario risistemare queste note primordiali in versi ordinati e metricamente soddisfacenti. Nei versi, egli rivolge particolare attenzione all’estetica e cerca di ricreare nel lettore un susseguirsi di immagini a volte colorate e vivaci in contrasto con visioni cupe in cui prevale il gusto per l’orrido, ecco perché è possibile definire la sua una “letteratura visuale”, d’altronde in linea con la spiccata fusione tra letteratura e pittura insita nella personalità dell’autore.
Anche i giochi di parole ricoprono un ruolo decisivo nello stile del romanzo, le tematiche centrali sono la religione affiancata al gusto della conoscenza e più propriamente alla scoperta dei piaceri della vita quali l’arte. I personaggi principali dei suoi romanzi hanno nomi curiosi: Aglio, Olio, Peperoncino. La scelta di questi nomi deriva dal fascino esercitato sull’artista dalla cultura culinaria Italiana e dai colori che questi viveri e spezie suggeriscono in corrispondenza ai tratti somatici dei personaggi. Il cibo è un elemento costante e di evidentissimo richiamo al piacere erotico. Il personaggio di Peperoncino protagonista dei romanzi, è un personaggio simpatico, divertente a volte impacciato, pieno di libertà con prospettive non convenzionali sul mondo, affascinato dall’arte classica e dalle sculture, uno che degusta i sapori e il godimento della vita come il suo autore.
Pierre è infine musicista, ha infatti inciso un CD ha composto le musiche per le sue poesie, dodici liriche cantate da Queloz che si ripropone come incantevole “chsonanniér” d’altri tempi e ci conduce sulle note verso il mondo dei sogni dove i nostri desideri possono finalmente trovare appagamento e galoppare liberi.